Essequibo SI,
Exxon Mobil NO!!!agiamo UNITI PER
PROTEGGERE ALL’Essequibo OGGI E
NEL FUTURO
Salve, feconda zona,
che il sole innamorato circoscrive
il vago corso,
e quanto essere si incoraggia
in ogni vario clima,
accarezzata dalla sua luce, concepisce![1]
Il territorio dell’Essequibo è una zona in reclamo di 159.500 km2 e 435 km di costa nel Mar dei Caraibi da molti decenni, tra Venezuela e Guyana.
Il fiume
Essequibo con 965.6064 chilometri di lunghezza è il quarto fiume più grande del
Sud America e dà il nome alla zona. E sede
di popoli indigeni akawaio, patamona, waiwai, makushi, lokonas, wapishana y
kariña, la cui sopravvivenza come popoli è precaria. Il fiume Essequibo ei suoi
confini sono un ecosistema tropicale di straordinaria biodiversità e bellezza.
Ci sono 300 specie di pesci, 60 delle quali sono specie autoctone. La
biodiversità comprende più di 1000 specie di fauna selvatica, tra cui tapiro,
il giaguaro, tartarughe e numerosi uccelli.
Forse per essere
uno spazio di Venezuela sottoposto ad un processo di rivendicazione confinante
per molti decenni l'attività politica amministrativa è stata immobilizzata nel
tempo, anche in tale cessazione gli intensi scambi commerciali, gli sviluppi
industriali, anche la creazione minima di uno stato organico, ma il tempo della
natura NON SI È FERMATO: le foreste mantengono il loro sviluppo equilibrato sia
in pianura, in montagna, nelle valli, che ha permesso la conservazione,
l'abbondanza e la elevata purezza delle acque dei sui fiumi, magnifica riserva
idrica incontaminata difficile di trovare in altre parti del mondo.
Flora ricca nella
varietà delle sue specie, nella qualità dei propri alberi supporti dei milioni
di micro habitat che abitano sopra le foreste. Favorita questa opulenza foresta
dal clima e la posizione geografica di questo enorme tratto di terra situata
nel cuore di ciò che viene descritto dal poeta Andrés Bello con il nome di
"La Zona Torrida" posta –rispettando la relatività delle distanze–
tra la linea equatore e il Tropico del Cancro, beneficiate dai venti umidi
dall'Oceano Atlantico.
Il nutriente
verde di questi paesaggi ha permesso la nascita di una fauna abbondante e
varia, rappresentata da molte specie scientificamente preziose ormai estinte
nel loro ambiente naturale, questi vertebrati e invertebrati trovano splendidi
rifugi nella giungla, nelle savane e foreste di questa zona incontaminata
venezuelana fiancheggiata ad est dal fiume possente dell’Essequibo.
La Guyana
Essequiba è la continuazione naturale della geografia fisica, politica, storica, umana del
Venezuela, tra cui il suo limite idrografico dall’est rappresenta una frontiera
condivisa, perché si tratta di un fiume, il bellissimo Essequibo.
Questa superficie
estesa appartiene, senza dubbio, ai venezuelani, a quelli di qua e di là, a
quelli nati nella preparata Patria Cordigliera delle Ande fino alla Guyana
Essequiba legittimamente inserita in questo spazio politico–amministrativo. Noi
siamo le stesse persone, lo stesso popolo
intelligente, amichevole onesto, laborioso, di sane abitudini.
Perciò:
a) La Guyana
Essequiba è un'estensione consostanziale del territorio della Repubblica del
Venezuela geograficamente, storicamente, politicamente e amministrativamente,
così come la sua gente.
b) La Guyana
Essequiba è una delle poche regioni, di grande estensione, verde e
incontaminata del Pianeta che possiede vaste e antiche foreste, riparo della
fauna e flora selvatica e di savana numerose, diversificata, ben protetta da
una vegetazione lussureggiante.
c) Corrono sulla
sua superficie più di sei grandi fiumi incontaminati, che si traduce in una
inestimabile risorse idriche di alta qualità.
d) Tutto quanto
detto sopra, quindi, in questo lavoro dovrebbe portare a una semplice
equazione: La Guyana Essequiba appartiene al Venezuela, come spiegato nel primo
paragrafo (a), per essere un opimo dell’eredità della natura, una fortuna
ecologica, un tesoro ambientale ben mantenuto –vegetazione, fauna, acqua,
terra, atmosfera, ossigeno, gente– la umanità saggia dovrebbe assumere un
impegno etico per la salvaguardia di un patrimonio ambientale comune
scientifico, artistico, ricreativo, ecologico, degli abitanti del Pianeta Blu.
Chiediamo di solidarietà al riguardo.
Chiediamo al
Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, a proseguire gli sforzi
diplomatici gestione internazionale pacifica, ribadendo il suo rispetto per i
diritti indigeni, che si impegni a proteggere l'ecosistema del Essequibo e non
cessi nei suoi sforzi per proteggere la predazione di Exxon Mobil.
Gli chiediamo ai
cittadini del mondo firmare la questa
petizione in sostegno della gestione ambientale e pacifica venezuelana e il
ripudio della compagnia petrolifera più sinistra del mondo la cui intrusione
nel Essequibo, sarebbe la morte di una zona ecologica unica al mondo.
E chiediamo ai
nostri fratelli e sorelle membri della Guyana della Nostra America, rinnegare
l'interferenza di Exxon Mobil nelle trattative dei confine tra il Venezuela e
la Guyana, e che, risolte queste, uniscano gli sforzi ambientali di entrambi
gli Stati per preservare l'Essequibo come zona di ecoturismo, parchi santuari e
casa stabile per le popolazioni indigene tradizionali.
Hugo
E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano
| ANCA24 Italia - Erasto Trujillo, Filosofo - Jaime Otalora, Filosofo,
Danilo Weber, Sociologo - Fabrizio Santini, Psicologo - Maurizio
Gentile, Professore - Lorenza La Barbera, Informatica - Antonella
Basile, Psicologo - Miguel Ángel Pérez Pirela, Filosofo, Analista
Politico e Conduttore Televisivo.
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